Dopo la morte di un essere umano, si sprigiona sempre un senso di stupore tanto è difficile capacitarsi di questo sopravvenire del nulla e rassegnarsi a credervi. Quando Charles si accorse dell’immobilità di Emma, si gettò su di lei gridando: «Addio! Addio!» Homais e Canivet lo trascinarono fuori della stanza. «Si calmi!» «Sì,» diceva lui […]
Emma fu stoica, l’indomani, quando il signor Hareng, l’usciere, si presentò da lei con due testimoni per redigere il verbale di pignoramento. Cominciarono dallo studio di Bovary e non tennero conto della testa frenologica, che venne considerata strumento di lavoro, ma contarono tutti i piatti in cucina, le marmitte, le sedie, i candelieri, e, nella […]
Léon, viaggiando per andare a trovare Emma, si era spesso fermato a pranzo dal farmacista, e aveva finito così con il sentirsi in obbligo di ricambiare l’invito. «Volentieri» rispose Homais. «Ho proprio bisogno di un po’ di distrazione, mi sto fossilizzando. Andremo a teatro, al ristorante, ci daremo alla pazza gioia.» «Ah! Mio caro!» mormorò […]
Prendeva lezione al giovedì. Si alzava e si vestiva zitta zitta per non svegliare Charles, che le avrebbe fatto dei rimproveri perché si preparava troppo presto. Si metteva a camminare su e giù, si affacciava alla finestra e stava a guardare la piazza. Fra i pali del mercato regnava la penombra, e la casa del […]
Léon assunse ben presto nei confronti dei propri colleghi un’aria di superiorità; evitò la loro compagnia e non si curò più dei suoi scartafacci. Aspettava le lettere di Emma, le rileggeva; poi le rispondeva. L’evocava con tutta la forza del suo desiderio e dei ricordi. Invece di diminuire con la lontananza, questa smania di rivederla […]
Furono tre giorni pieni, squisiti, splendidi, una vera luna di miele. Alloggiavano all’Hotel de Boulogne, sul porto. E vivevano là, con le persiane chiuse, le porte sprangate, fiori sparsi sul pavimento e sciroppi con ghiaccio, che venivano portati in camera fin dal mattino. Verso sera prendevano una barca coperta e andavano a cenare su un’isola. […]
Arrivando all’albergo, la signora Bovary si stupì molto di non vedere la diligenza. Hivert, dopo averla aspettata per cinquantatré minuti, alla fine se n’era andato Nulla del resto obbligava Emma a partire, ma aveva dato la sua parola che sarebbe tornata quella sera stessa. D’altro canto, Charles l’aspettava e già sentiva nel cuore quella fiacca […]
Il signor Léon, quando studiava legge, aveva frequentato con una certa assiduità la Chaumière, e aveva ottenuto considerevoli successi con le sartine che lo trovavano ‘distinto’. Era lo studente più ammodo che si potesse desiderare: portava i capelli né troppo lunghi né troppo corti, non sperperava, già al primo del mese, il denaro del trimestre, […]
La folla aspettava contro il muro, schierata con ordine entro le transenne. All’angolo delle strade vicine, giganteschi manifesti ripetevano in caratteri barocchi: Lucia di Lammermoor… Lagardy… Opéra… ecc. Era bel tempo e faceva caldo; il sudore scorreva fra i riccioli, nessun fazzoletto da tasca era al suo posto, ma tutti asciugavano fronti arrossate, e per […]
Innanzitutto non sapeva come disobbligarsi con il signor Homais di tutti i medicamenti che il farmacista aveva fornito; e sebbene come medico potesse esimersi dal pagare, si vergognava un po’ di averne approfittato. Le spese di casa, da quando la cuoca faceva da padrona, erano diventate spaventose; i conti piovevano da ogni parte, i fornitori […]