Dammi la lingua, appunta i piedi al muro
Dammi la lingua, appunta i piedi al muro; stringi le coscie, e tienim stretto, stretto; lasciat'ire a riverso in sul
Dammi la lingua, appunta i piedi al muro; stringi le coscie, e tienim stretto, stretto; lasciat'ire a riverso in sul
Marte, maledettissimo poltrone! Così sotto una donna non si reca, e non si fotte Venere alla cieca, con assai furia
Apri le coscie, acciò ch'io vegga bene il tuo bel culo e la tua potta in viso; culo da far
Io 'l voglio in cul. – Tu mi perdonerai, o Donna, non voglio far questo peccato, perché questo è un
Questo è pur un bel cazzo lungo e grosso. Deh! se l'hai caro lasciamelo vedere – Vogliam provare se potete
E saria pur una coglioneria sendo in voglia mia fottervi adesso, avervi col cazzo nella potta messo, del cul non
Ove il mettrete voi? Ditel' di grazia, dietro o dinanzi? io vo' 'l sapere, perché farovi forse dispiacere se nel
Tu m'hai il cazzo in la potta, e il cul mi vedi e io veggio il tuo cul com'egli è
Perch'io prov'or un sì solenne cazzo che mi rovescia l'orlo della potta, io vorrei esser tutta quanta potta, ma vorrei
Posami questa gamba in su la spalla, et levami dal cazzo anco la mano, e quando vuoi ch'io spinga forte