Mag 222010
 

Posami questa gamba in su la spalla,
et levami dal cazzo anco la mano,
e quando vuoi ch'io spinga forte o piano,
piano o forte col cul sul letto balla.

E s'in cul dalla potta il cazzo falla,
dì ch'io sia un forfante e un villano,
perch'io conosco dalla vulva l'ano,
come un caval conosce una cavalla.

– La man dal cazzo no levarò io,
non io, che non vo' far questa pazzia,
e se non vuoi così, vatti con Dio.

Ch'el piacer dietro tutto tuo saria,
ma dinanzi il piacer è tuo e mio,
sicché, fotti a buon modo, o vanne via.

– Io non me n'anderia,
signora cara, da così dolce ciancia,
s'io ben credess campari il Re di Francia.

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