Ott 072010
 

Dammi la lingua, appunta i piedi al muro;
stringi le coscie, e tienim stretto, stretto;
lasciat'ire a riverso in sul letto
che d'altro che di fotter non mi curo.

Ai! Traditore! Quant'hai il cazzon duro!
O! come? su la potta ci confetto!
Un dì, tormelo in culo ti prometto,
e di farlo uscir netto t'assicuro.

– Io vi ringrazio cara Lorenzina,
mi sforzerò servirvi; ma spingete,
spingete come fa la Ciabattina.

o farò adesso, e voi quando farete?
– Adesso! dammi tutta la linguina.
Ch'io muojo. – Et io, e voi cagion ne sete;

adunque voi compirete?
– Adesso, adesso faccio, Signor mio;
Adesso ho fatto. Et io; ohimè! o Dio!

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