Gen 272018
 

L’atto sessuale può essere paragonato a una lite, a causa dei contrasti d’amore e della sua tendenza a degenerare in una disputa. L’oggetto che si percuote con passione è il corpo, e al corpo appartengono le seguenti parti speciali:
Le spalle, la testa, lo spazio fra i seni, il dorso, il jaghana o parte mediana del corpo, i fianchi.
Vi sono quattro modi di percuotere, e sono i seguenti:
Col dorso della mano, con le dita un po’ contratte, col pugno, col palmo della mano. Le percussioni producono dolore e determinano nel percorso l’emissione d’un suono sibilante, che può assumere diverse caratteristiche, e otto diverse specie di lamenti così definiti:
Il suono Hinn. Il suono urlante, simile al tuono. Il suono tubante. Il suono lamentoso. Il suono Phutt. Il suono Phâtt. Il suono Sûtt. Il suono Plâtt.
Si può anche verificare l’emissione di parole con senso definito quali, ad esempio: «Mamma mia!» ed altre che significano proibizione, stanchezza, soddisfazione, desiderio di liberazione, dolore o lode, alle quali si può talvolta aggiungere il verso della colomba, del cuculo, del piccione verde, del pappagallo, dell’ape, del passero, del canarino o della quaglia, suoni tutti molto usati in tale circostanza.
I colpi col pugno debbono essere dati sul dorso della donna, mentre è seduta sulle ginocchia dell’uomo, ed essa deve restituire questi colpi accompagnandoli con invettive come se fosse in collera, emettendo nel tempo stesso dei suoni come il tubante e il lamentoso. Quando l’amplesso è iniziato si potrà percuotere leggermente col dorso della mano lo spazio fra i seni, prima lentamente e poi sempre più in fretta man mano che l’eccitazione aumenta. In questo periodo di eccitazione sarà emesso il suono Hinn, solo o con altri, alternativamente, secondo l’abitudine. Se l’uomo percuote la donna sulla testa, con le dita un po’ contratte si verifica una percussione che si chiama: «Prasritaka» e che vuoi dire appunto: «Battere con le dita un po’ contratte». In tal caso i suoni caratteristici sono il tubante, il Phâtt e il Phutt nell’interno della bocca, e alla fine dell’amplesso il sospirante e il lamentoso. Il suono Phâtt è l’imitazione del rumore che si ottiene spezzando una canna di bambù. Il suono Phutt somiglia invece al rumore di un oggetto che cade nell’acqua. Ogni volta, ricevendo un bacio o una carezza qualsiasi, la donna deve rispondere con un suono sibilante. Si può esser certi, poi, che quando la donna non è abituata alle percussioni, durante l’azione mormora continuamente parole di proibizione, di sazietà, di desiderio, di liberazione o frasi come: «Padre mio!», «Mamma mia!» intercalate con sospiri, lamenti o urli.
Verso la fine dell’amplesso l’uomo premerà fortemente, col palmo delle mani, il seno, il jaghana e i fianchi della donna, continuando in queste pressioni sino alla fine; e la donna allora emetterà dei suoni come il verso della quaglia o altri. Vi sono, a questo proposito, due versetti di cui ecco il testo:

Le caratteristiche del sesso maschile, secondo l’opinione generale, sono la rudezza e l’impetuosità; mentre la donna si distingue per la debolezza, la tenerezza, la sensibilità, e un’inclinazione a evitare atti spiacevoli. L’eccitamento del desiderio e alcune particolari abitudini possono talvolta condurre a risultati in apparenza contrari, ma la natura finisce sempre col prendere il sopravvento.

Ai quattro sopra citati modi di percuotere si può aggiungere l’uso di un oggetto a spigoli da battere sul petto, di forbici sulla testa, di uno strumento a punta sulle guance e di pinze sui seni e sui fianchi. Si hanno dunque in tutto otto modi di percuotere. Ma queste ultime quattro maniere, del tutto particolari delle popolazioni meridionali, coma si può scorgere dai segni lasciati sul seno di quelle donne, sono condannate da Vatsyayana, perché dolorose e quindi barbare e vili e non si devono perciò usare. Come regola generale, tutto ciò che appare come costume locale non è da seguire senza esame preventivo, e anche nel paese ove l’uso è comune è consigliabile sempre evitarne l’abuso. Si possono citare numerosi esempi dei pericoli cui si va incontro con la pratica ditali percussioni usate nei paesi meridionali. Il re di Pansciala, usando un oggetto a spigoli durante l’amplesso, uccise la sua cortigiana Madhavasena. Shatakarni Shatavahana, re di Kuntala, usando un paio di forbici, tolse la vita alla sua grande regina Malayavati. Naradeva, che aveva una mano deforme, accecò una giovane danzatrice con un oggetto a punta mal diretto.
E si hanno anche due versetti su questo soggetto, di cui ecco il testo:

Riguardo a certe cose, non vi può esser né regola né enumerazione. Non appena iniziato l’amplesso, la sola passione dirige gli atti di due amanti.

Ogni atto appassionato, ogni gesto o movimento che abbia senso di amore e nasca dall’eccitazione nel momento dell’amplesso, non può essere definito. Tutto è irregolare come un sogno. Un cavallo che abbia raggiunto il quinto grado di velocità, continua la propria corsa con uno slancio cieco, senza più badare ai fossi o agli ostacoli che possano sbarrargli il cammino. Così due amanti per la fiamma della passione: l’eccitamento li accieca, e vanno, vanno sempre, furiosamente, senza preoccuparsi di nessun eccesso. Per questa ragione, l’uomo che conosce a fondo la scienza dell’amore, consapevole della propria forza, ma anche della tenerezza e dell’ardore della sua donna, potrà agire in conseguenza. I vari modi di godere non sono adatti ad ogni tempo né ad ogni persona; ciascuno, prima di metterli in pratica, dovrà tener conto del tempo, del paese e del luogo.

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