Mar 022015
 

L’indomani mattina all’ora convenuta ritornai da Madame C…

«Ebbene, mia cara Thérèse», mi disse entrando, «come vanno le vostre piccole parti doloranti? Avete dormito bene?»

«Va molto meglio, Madame», le risposi, «ho fatto tutto quello che mi avete prescritto e mi sento parecchio sollevata. Spero soltanto di non aver offeso Dio».

Madame C… sorrise, e dopo avermi fatto prendere il caffè disse:

«Quello che mi avete confidato ieri può avere conseguenze più grandi di quanto possiate immaginare. Credo sia bene parlarne a Monsieur T…, che ora vi sta aspettando al suo confessionale. Voglio che andiate a trovarlo e che gli ripetiate parola per parola tutto quello che mi avete detto. È un uomo onesto, e voi avete bisogno di un buon consiglio. Penso che vi prescriverà una nuova linea di condotta, necessaria alla vostra salvezza e alla vostra salute. Se vostra madre sapesse quello che so io, morirebbe di crepacuore; perché non posso nascondervi che ciò che è successo in casa di Mademoiselle Eradice è orribile. Andate, Thérèse, e confidatevi interamente a Monsieur T…: non avrete modo di pentirvene».

Scoppiai in lacrime, e tutta tremante uscii per andare a trovare Monsieur T…, che, appena mi vide, entrò nel suo confessionale.

Non gli nascosi nulla, e lui mi ascoltò attentamente fino in fondo, interrompendomi soltanto per domandare spiegazioni su qualche dettaglio che non capiva.

«Mi state raccontando delle cose spaventose», disse. «Il Padre Dirrag è un impostore, uno scellerato che si lascia trasportare dalla forza delle sue passioni: si perderà, e porterà alla perdizione anche Mademoiselle Eradice. Nonostante tutto, bisogna compiangerlo piuttosto che biasimarlo. Non sempre siamo capaci di resistere alla tentazione; la felicità e le sventure della nostra vita si decidono molto spesso secondo le occasioni. State dunque attenta a evitarle: smettete di vedere il Padre Dirrag e tutte le sue penitenti, senza però sparlare né dell’uno né delle altre; la carità ve lo impone. Frequentate Madame C…, che vi è molto amica e non potrà darvi che buoni consigli e buoni esempi da seguire. E ora parliamo a fondo, bambina mia, di questi pruriti eccessivi che sentite spesso in quella parte che si è strusciata contro la colonna del letto: sono dei naturali bisogni del temperamento, come quelli della fame e della sete. Non bisogna né stuzzicarli, né eccitarli, ma quando li sentite pressanti non c’è nessun male a servirsi della mano e delle dita per sollecitare questa parte con lo strofinamento che allora le è necessario. Guardatevi però molto bene dall’introdurre il dito nell’apertura che vi si trova: potreste causare qualcosa che farebbe torto all’uomo che sposerete. Del resto, vi ripeto, siccome questo è un bisogno che le leggi immutabili della Natura esercitano in noi, la Natura stessa ci offre i mezzi per soddisfarlo, come il rimedio che adesso vi dirò. Noi siamo sicuri che la Legge naturale è di istituzione divina, quindi come possiamo osare d’aver paura di offendere Dio soddisfacendo i nostri bisogni, che sono opera sua, con mezzi che lui ci ha dato, soprattutto quando questi mezzi non turbano assolutamente l’ordine stabilito della società? Non è affatto lo stesso, mia cara figlia, di quello che c’è stato fra il Padre Dirrag e Mademoiselle Eradice: questo padre ha ingannato la sua penitente; ha rischiato di renderla madre sostituendo al sacro cordone di San Francesco il membro naturale dell’uomo che serve a generare. Così facendo ha peccato contro la Legge naturale, che ci impone di amare il nostro prossimo come noi stessi. È amare il nostro prossimo metterlo, come lui ha fatto nei confronti di Mademoiselle Eradice, nel rischio di perdere la reputazione e l’onore per tutta la vita? Mia cara piccola, l’introduzione e il movimento che avete visto fare al membro del Padre nell’apertura naturale della sua penitente, è il meccanismo che genera l’uomo, e non è permesso che nello stato del matrimonio: in quello di ragazza, quest’azione può nuocere alla tranquillità delle famiglie e turbare l’interesse comune, che va sempre rispettato. Così, finché non sarete legata dal sacramento del matrimonio, guardatevi bene dall’accettare da qualche uomo una simile operazione, in qualsiasi modo possa essere. Vi ho indicato il rimedio che modererà l’eccesso dei vostri desideri e che renderà meno bruciante il fuoco che li eccita. Questo rimedio contribuirà ben presto a ristabilire la vostra salute precaria, dandovi un bell’aspetto. La vostra graziosa figura non mancherà allora di attirarvi dei corteggiatori, che cercheranno di sedurvi. Sappiate badare a voi stessa e ricordatevi dei miei consigli. Per oggi ce n’è abbastanza», concluse questo ragionevole direttore. «Mi troverete qui fra otto giorni, alla stessa ora. E ricordatevi che tutto quanto viene detto nel tribunale della penitenza deve essere sacro sia per il penitente che per il confessore, ed è un peccato enorme rivelarne a qualcuno la minima parola».

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