Lug 072018
 

Quando un uomo è incapace di soddisfare una donna Hastini, o elefantessa, deve ricorrere a diversi modi per svegliare in lei il prurito. Prima di tutto le strofinerà la yoni con la mano o con le dita, e non inizierà l’amplesso se non è già eccitata e non dimostrerà di provarne piacere. Questo è uno dei modi di eccitare una donna. Oppure farà uso di certi apadravya, oggetti speciali che si mettono in cima o tutto attorno al lingam per aumentarne la grossezza e la lunghezza, in modo da riempire la yoni. Secondo Babhravya, tali oggetti devono essere fatti d’oro, argento e rame, ferro, avorio, corno di bufalo, legni di diverse qualità, stagno, piombo: devono essere in tutto idonei a suscitare la forza sessuale. Vatsyayana tuttavia ci dice che ciascuno può fabbricarsene secondo la propria fantasia. Ecco le differenti specie di apadravya:
1) il bracciale (valaya) deve risultare della stessa grandezza del lingam e la superficie esterna deve essere cosparsa di asperità;
2) la coppia (sanghati) è formata da due bracciali;
3) il braccialetto (scùndaka) è fatto di tre o più braccialetti congiunti insieme, finché arrivino alla lunghezza di lingam richiesta;
4) il braccialetto semplice; formato di un semplice fil di ferro avvolto attorno al lingam segnando la sua grossezza;
5) il kantuka o jalaka, tubo aperto alle due estremità e forato in tutta la sua lunghezza, ruvido o disseminato di bozze alla superficie esterna, di cui le dimensioni sono calcolate sulla yoni. Si attacca alla cintura. Se non si ha questo oggetto sotto mano si farà uso di un tubo preparato con legno di pomo o col fusto tubolare della pianta di zucca, o con una canna bagnata con olio o succhi di piante, che si attacca parimente alla cintura con dei cordoni. Dei pezzetti di legno ben lisci e legati insieme, possono ottenere lo stesso risultato. Gli oggetti di cui abbiamo parlato si possono adoperare contemporaneamente al lingam, o anche da soli e in suo luogo. Gli abitanti dei paesi meridionali credono non sia possibile un vero piacere sessuale se il lingam non è perforato, e perciò se lo fanno forare come si forano i lobi delle orecchie a un bambino per mettergli le buccole. Ora se un giovane vuol perforarsi il lingam deve farlo con uno strumento molto acuto, poi rimaner nell’acqua per tutto il tempo in cui esce il sangue. La sera avrà un rapporto sessuale piuttosto attivo per pulire il foro. Dopo ciò continuerà a lavare la ferita con decotti e a ingrandirla con pezzi di canna e di wringhtia antidysenterica che allargheranno a poco a poco il foro praticato. Si può anche lavare con liquirizia e miele, e usare, per ingrandire, il fusto dl frutto del simapatra. Infine ungere il foro con un po’ di olio. Questo foro praticato attraverso il lingam può servire per fissarvi degli apadravya di varie forme come il cerchio, la berretta di legno, il fiore, il bracciale, l’osso d’avione, lo stimolo da elefante, la collezione delle otto palle, la treccia di capelli e altri oggetti simili, che derivano il loro nome dalla forma e dall’uso a cui servono, o dalla maniera di servirsene. Tutti questi apadravya devono presentarsi ruvidi all’esterno, secondo lo scopo particolare.
Ecco ora i modi di rinforzare il lingam.
Quando un uomo desidera rinvigorire il lingam, deve strofinarlo con certi insetti che vivono sugli alberi, poi, dopo averlo cosparso di grasso per dieci volte consecutive, lo strofinerà nuovamente coi medesimi insetti. Continuando così otterrà un graduale ingrossamento del lingam, e allora dovrà stendersi su un letto pensile e lasciar pendere il lingam da un foro praticato nel letto. Dopo di ciò dovrà far scomparire il dolore causato dal gonfiore per mezzo di decotti freschi. Tale ingrossamento, che si chiama suka, e che si verifica spesso negli abitanti del paese di Dravida, dura per tutta la vita. Se si strofina il lingam con le seguenti sostanze: la pianta physalis flexuosa, la sawara-hadanka, la jalasuka, il frutto della pianta delle uova, il burro di latte di bufala, la pianta hasti-sciarma, il succo della pianta vajra-rasa, risulterà un ingrossamento che permane sei mesi.
Si potrà ingrossare il lingam strofinando con olio bollito su fuoco moderato, a cui si aggiungano semi di melograno e di cocomero, e il succo della pianta valuka o della pianta hasti-sciarma e della pianta delle uova.
Altri sistemi, oltre quelli descritti, si potranno imparare dalle persone pratiche e sicure, come pure riportiamo le seguenti esperienze e ricette:
a) Se un uomo getta su una donna un miscuglio formato di polvere della pianta lattiginosa da siepe, della pianta kautala, della radice macinata della pianta lanjalika e d’escrementi di scimmia, questa donna non amerà altro uomo.
b) Se un uomo forma una specie di gelatina col succo dei frutti della cassia fistula e dell’eugenia jambolnia, mescolandola con polvere della pianta soma, della vernonia anthelmintica, dell’eclipta prostata, e della lokopa-jihirka e l’applica sulla yoni di una donna con la quale ha poi un rapporto sessuale il suo amore per questa donna cesserà sul momento.
c) Simile effetto otterrà un uomo che abbia commercio con una donna la quale sia bagnata in latte di bufala mescolato con polvere della pianta gopalika, della bana-padika e dell’amaranto giallo.
d) Un unguento composto di fiori della noclea cadamba, della susina, della eugenia jambolnia, usato da una donna, è tale da farla detestare dal marito.
e) Delle ghirlande formate con gli stessi fiori, portate da una donna, producono il medesimo effetto.
f) Un uguento formato col frutto della asteracantha longifolia (kokilakska) fa contrarre la yoni di una donna Hastini o elefantessa e tale contrazione dura una notte.
g) Un unguento formato con le radici macinate del nelumborium speciosum e del loto azzurro, e con la polvere della pianta physalis flexuosa mista a ghee e miele, dilata la yoni della donna Mrigi o cervia.
h) Un unguento composto col frutto dell’emblico myrabolans schiacciato nel succo lattiginoso della pianta da latte, della pianta soma, della calotropis gigantea, e nel succo del frutto della vernonia anthelmintica, farà imbiancare i capelli.
i) Il succo delle radici della pianta madayantaca, dell’amaranto giallo, della pianta aujanika, della clitoria ternatea, e della stidasknaparni, impiegata come lavanda, farà crescere i capelli.
i) Un unguento composto con le stesse radici bollite nell’olio, e usato nelle frizioni, annerisce i capelli, e fa tornare quelli caduti.
m) Se si immerge per sette volte della lasca, fino a saturazione, nel sudore del testicolo di un cavallo bianco, e si applica poi sopra un labbro rosso, questo diverrà bianco.
n) Il colore delle labbra potrà ritornare per mezzo della madayantica e altre piante sopra ricordate al paragrafo i.
o) Una donna che ode un uomo suonare un cannello immerso nel succo della pianta bahupadikar, della tabernamontana coronaria, del costus speciosus o arabicus, del pinus deodora, dell’euphorbia antiquorum, e delle piante vajra e kantaka, diventa una schiava.
p) Se si mescola acqua con olio e ceneri di un’erba qualsiasi, ad eccezione dell’erba kusha, quest’acqua prende il colore del latte.
r) Se si macinano insieme il myrabolans giallo, la prugna, la pianta shrawana, e la priyangu, e si applica tale polvere su vasi di ferro, questi divengono rossi.
s) Se, dopo aver accesa una lampada piena di olio estratto dalle piante shrawana e priyangu, e di cui lo stoppino è composto di tela e di strisce di pelle di serpente, vi si pongono vicino lunghi pezzi di legno, questi assumono l’aspetto di altrettanti serpenti.
t) Bere il latte di una vacca bianca che ha un vitello bianco con sei piedi, è di buon augurio, dà una grande fama, e conserva la vita.
u) Le benedizioni propiziatorie dei venerabili bramini hanno lo stesso effetto.
E come conclusione, abbiamo i seguenti versetti:

In tal modo ho scritto in poche parole la Scienza dell’Amore, dopo aver letto i testi di antichi autori, e dopo aver osservato i vari modi di godimento qui menzionati.
Colui che ben conosce i veri principi della scienza, si consiglia con Dharma, Artha e Kama, con la propria esperienza, e con gli insegnamenti altrui, e non agisce mai semplicemente secondo la propria fantasia. In quanto agli errori della Scienza di Amore che in quest’opera ho ricordato, con la mia autorità di autore li ho immediatamente censurati e proibiti.
Un atto non può mai essere giustificato dicendo che la scienza lo autorizza, perché occorre ricordare che, nell’intenzione della scienza, soltanto in casi particolari sono applicabili le sue regole. Dopo aver letto e meditato le opere di Babhravya e di altri antichi autori, e dopo aver bene studiato le regole dettate da questi, Vatsyayana ha composto i Kamasutra, seguendo i precetti della Sacra Scrittura, e, per il bene del mondo, quando, conducendo la vita di studente religioso era completamente assorto nella contemplazione della Divinità.
Quest’opera non è stata scritta per essere un semplice strumento di soddisfazione dei nostri propri desideri. Una persona che, conoscendo il vero principio di questa scienza, coltiva con amore Dharma, Artha Kama e tiene in considerazione le usanze del popolo, è sicuro di giungere ad essere padrone dei sensi.
E, per concludere, una persona intelligente e prudente che si occupi di Dharma, di Artha e di Kama, senza divenire lo schiavo delle passioni, riuscirà in tutto quello che potrà intraprendere.

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