Set 262016
 

MADAME DE SAINT-ANGE, EUGÉNIE, DOLMANCÉ.

[La scena è in un delizioso boudoir].

EUGÉNIE (molto sorpresa di vedere nel salottino un uomo che non si aspettava assolutamente): Oh Dio! amica mia, tradimento!

SAINT-ANGE (ugualmente sorpresa): Come osate, signore? Mi par bene che dovevate venire fra quattro ore!

DOLMANCÉ: Era così grande il desiderio di conoscervi, signora! Ho incontrato vostro fratello, che ha ritenuto opportuna la mia presenza per le lezioni che voi darete alla signorina. Sapeva che il corso si sarebbe svolto in questo liceo e mi ha fatto entrare di nascosto, non immaginando certo che voi avreste disapprovato. Lui arriverà più tardi dal momento che la pratica si svolgerà logicamente dopo le dissertazioni teoriche.

SAINT-ANGE: Veramente, Dolmancé, è un tranello bello e buono…

EUGÉNIE: Di cui non voglio essere la vittima, mia buona amica; è tutta opera tua… Almeno potevi prima consultarmi… È un’onta questa, che certamente ostacolerà tutti i nostri progetti.

SAINT-ANGE: E invece ti assicuro, Eugénie, che l’idea di questo tranello è tutta di mio fratello; ma non ti spaventare. So bene chi è Dolmancé; si tratta di una persona gentilissima, e oltretutto esperto di quella filosofia che ci serve per la tua istruzione: non può che essere utilissimo per i nostri progetti. Per quel che riguarda la sua discrezione, rispondo di lui come di me. Mia cara, familiarizza dunque con l’uomo che è in grado più di ogni altro a questo mondo di educarti e condurti sulla strada del bene e dei piaceri che vogliamo percorrere insieme!

EUGÉNIE (arrossendo): Nondimeno sono in una confusione tale…

DOLMANCÉ: Suvvia, bella Eugénie, mettetevi a vostro agio… Il pudore è una vecchia virtù che dovete scrollarvi di dosso, con altrettanto piacere, senza tante storie.

EUGÉNIE: Ma la decenza…

DOLMANCÉ: Altra abitudine barbara, a cui si fa poco caso oggigiorno. È così contro natura! (Dolmancé afferra Eugénie, la stringe tra le sue braccia e la bacia.)

EUGÉNIE (divincolandosi): Smettetela, insomma, signore!… In verità, mi strapazzate abbastanza!

SAINT-ANGE: Eugénie, dai retta a me: smettiamo di fare le pudiche con quest’uomo meraviglioso. Non lo conosco più di quanto lo conosci tu; eppure, guarda come m’abbandono a lui! (Lo bacia avidamente sulla bocca.) Fallo anche tu.

EUGÉNIE: Oh certamente! Da chi potrei avere esempi migliori? (Si abbandona a Dolmancé, che la bacia appassionatamente, con la lingua in bocca.)

DOLMANCÉ: Che amabile, deliziosa creatura!

SAINT-ANGE (baciandola anche lei): Bricconcella, credi che resto a bocca asciutta a guardarti? (A questo punto Dolmancé, tenendo ambedue fra le braccia, bacia colla lingua in bocca l’una e l’altra per un quarto d’ora, ed esse fanno lo stesso tra di loro e con lui.)

DOLMANCÉ: Ah, come mi eccitano certi preliminari. Date retta a me, signore! Fa troppo caldo: mettiamoci in libertà, così converseremo molto meglio.

SAINT-ANGE: Sono d’accordo; mettiamo indosso queste vestaglie d’organza: serviranno a coprire solo quelle parti che bisogna nascondere al desiderio.

EUGÉNIE: In verità, mia buona amica, mi fate fare certe cose!…

SAINT-ANGE (aiutandola a spogliarsi): Proprio ridicole, vero?

EUGÉNIE: Come minimo molto indecenti, veramente… E come mi baci!

SAINT-ANGE: Che petto prezioso!… una rosa appena sbocciata.

DOLMANCÉ (guardando le mammelle d’Eugénie, senza toccarle): E che promette altre formosità… infinitamente più pregevoli.

SAINT-ANGE: Più pregevoli?

DOLMANCÉ: Oh, sì, sul mio onore! (Così dicendo, Dolmancé accenna a far girare Eugénie per esaminarla dietro.)

EUGÉNIE: Oh, no! vi scongiuro!

SAINT-ANGE: No, Dolmancé… non voglio ancora che voi guardiate… una cosa il cui potere è troppo grande su di voi perché, una volta che l’avete in mente, possiate poi ragionare a sangue freddo. Abbiamo bisogno delle vostre lezioni; datecele, e i mirti che volete cogliere formeranno più in là per voi una corona.

DOLMANCÉ: E sia! Ma, come dimostrazione, per dare a questa bella fanciulla le prime lezioni di libertinaggio, almeno voi, signora, abbiate la compiacenza di mettervi a disposizione.

SAINT-ANGE: Ah, finalmente!… Eccomi tutta nuda: dissertate su di me quanto volete!

DOLMANCÉ: Che bel corpo!… Ma è Venere in persona, abbellita dalle sue Grazie!

EUGÉNIE: Oh, che splendore, cara amica mia! Lasciami ricoprirti di baci a mio piacere! (Lo fa.)

DOLMANCÉ: Eccellente! Eccellente! Meno passione, però, bella Eugénie! per il momento richiedo solo la vostra attenzione.

EUGÉNIE: Avanti, ascolto, ascolto… È che lei è così bella… così formosa, così fresca!… Ah com’è bella la mia buona amica, vero signore?

DOLMANCÉ: Certamente, è bella… proprio bella; ma sono convinto che voi non lo siate da meno… Su, ascoltatemi, graziosa allieva, e non dubitate; se non vi assoggetterete tanto facilmente farò uso di quei diritti che mi concede ampiamente il titolo di vostro istitutore.

SAINT-ANGE: Oh, sì, sì, Dolmancé, ve l’affido; bisognerà rimproverarla adeguatamente, se non si dimostrerà saggia.

DOLMANCÉ: Potrei non trattenermi dal fare delle rimostranze.

EUGÉNIE: Oh, cielo! voi m’impaurite… e che mi fareste dunque, signore?

DOLMANCÉ (balbettando e baciando Eugénie sulla bocca): Castighi… punizioni, e questo bel culetto potrebbe farmi impazzire! (Glielo palpeggia attraverso la vestaglia d’organza da cui ora Eugénie è coperta.)

SAINT-ANGE: Approvo le intenzioni, ma non il resto. Cominciamo la nostra lezione, o quel poco di tempo in cui potremo godere di Eugénie volerà così nei preliminari, e l’istruzione non verrà affatto.

DOLMANCÉ (toccando di volta in volta, su Madame de Saint-Ange, tutte le parti del corpo di cui viene parlando): Incomincio. Non parlerò di questi globi di carne; sapete bene come me, Eugénie, che si chiamano indifferentemente petto, seni, mammelle; il loro uso è molto importante nel piacere. Un amante mentre gode li ha sotto gli occhi; li accarezza, li tasta: alcuni ne fanno proprio la sede del piacere. Infatti piazzano il loro membro tra questi due monti di Venere, che la donna stringe e comprime su di esso, e dopo un po’ di scosse ecco che viene fuori un liquido delizioso, il cui flusso rende felici i libertini… Ma non sarebbe bene a questo punto, signora, fare subito una dissertazione alla nostra allieva su quel membro, di cui poi parleremo all’infinito?

SAINT-ANGE: Lo credo anch’io.

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