Mag 022016
 

Si recò quel giorno stesso, all’ora fissata, nel suo appartamento, arredato con sfarzo e un certo gusto per tutto ciò che esprimeva lusso e piacere. Quando arrivò, lui la stava già aspettando, e una volta conclusi gli affari di facciata intavolò una lunga conversazione sulla sua attività. Allora la signora Cole iniziò a lamentarsi degli affari, del personale, delle apprendiste, delle lavoratrici giornaliere e cose di questo genere, finché riuscì a far cadere il discorso su di me. Recitava a perfezione la parte della pettegola che non sa tenere a freno la lingua, e gli propinò una storia su di me più che plausibile e arricchita con tanti di quei particolari che la fecero apparire credibilissima. E mentre raccontava, naturalmente, non faceva che elogiare me e le mie virtù, sempre fingendo di ignorare le sue vere intenzioni. A quel punto, infiammato ed eccitato, il giovane cominciò a svelare i suoi progetti e le sue mire, con molta confusione, mentre la signora Cole restò il più vaga possibile, senza fingere tuttavia di essere una sostenitrice della virtù, e sorvolando su quelle sospette e violente passioni continuò a recitare bene la parte della brava donna, innocua e onesta, abbastanza influenzabile e adatta ai suoi scopi. La signora riuscì a organizzare altri tre o quattro incontri prima che l’uomo potesse avere la minima speranza della sua assistenza, senza la quale lo aveva convinto non sarebbe mai arrivato a me, nonostante i numerosi messaggi, lettere e altri tentativi di avvicinarmi, facendo così aumentare la mia preziosità e anche il mio prezzo.

Prestando molta attenzione, tuttavia, a non tirare per le lunghe creando difficoltà che alla fine avrebbero potuto rivelarsi controproducenti per il suo piano, alla fine finse di cedere alle sue insistenze e promesse, e soprattutto alla sorprendente somma di denaro con cui riuscì a impegnarlo. Fu molto abile anche nel persuaderlo che non si fosse mai sporcata le mani virtuose in una simile faccenda.

Dopo tutte le difficoltà e gli ostacoli che dovette superare, necessari ad aumentare il prezzo dell’affare, il giovane era così colpito dalla piccola bellezza di cui ero padrona, e così ansioso di raggiungere il suo scopo, che quasi non le diede la soddisfazione di vantarsi della sua bravura nel raggirarlo, abboccando all’amo con grande facilità. Non che il signor Norbert non fosse abbastanza sveglio o non avesse esperienza della città, anche diretta, per capire quello che stavamo facendo, tuttavia la sua passione lo aveva reso cieco e avventato, e a quel punto avrebbe considerato qualsiasi disillusione come un cattivo servizio al suo piacere. Quindi, affrettandosi a concludere, la signora Cole lo convinse della bontà dell’affare con cui avrebbe comprato il mio gioiello immaginario, per sole trecento ghinee per me e cento per l’intermediaria, una ricompensa davvero misera per tutte le pene e gli scrupoli di coscienza che lei aveva sacrificato per compiacerlo. La somma doveva essere pagata sull’unghia al momento della mia consegna; a essa si aggiungevano i numerosi regali che il signor Norbert ci aveva fatto nel corso delle trattative, alle quali avevo occasionalmente partecipato e dove non avevo avuto difficoltà ad accentuare il mio naturale pudore per farmi passare per una vera vergine: ogni mio gesto e sguardo trasudava quell’innocenza che gli uomini cercano così ardentemente nelle donne, per il puro piacere di poterla poi distruggere, ma che spesso fraintendono in maniera grossolana.

Una volta stabiliti i dettagli dell’accordo e le modalità di pagamento, non restava che l’esecuzione del punto principale, la mia resa alle sue volontà. La signora Cole sollevò obiezioni, soprattutto sull’appartamento del signor Norbert, al punto che egli stesso insistette affinché quel finto matrimonio avesse luogo nella casa della signora. In un primo momento lei si oppose, dicendo che non voleva che il personale o le apprendiste lo scoprissero, che il suo buon nome sarebbe stato macchiato per sempre, e altre scuse del genere. Ma di fronte alle insistenti obiezioni ad altre soluzioni – la signora era stata bene attenta a proporre solo quelle più irrealizzabili – si trovò costretta ad assecondare le necessità dell’uomo, facendo ancora di più di quel che aveva già fatto per lui.

La sera dell’incontro venne perciò fissata con tutto il rispetto possibile per l’impazienza del signor Norbert, e nel frattempo la signora Cole non aveva trascurato di darmi la giusta preparazione per uscire da quella situazione con onore, soprattutto riguardo alla mia verginità: grazie alle naturali piccole dimensioni di quella parte, non avrei avuto bisogno di quegli artifici che si sarebbero potuti scoprire facilmente con un bagno caldo. E per quanto riguardava la prova del sangue che quasi sempre accompagna la deflorazione, la signora Cole mi aveva fornita di una sua invenzione che non avrebbe mancato di sortire l’effetto desiderato, e di cui parlerò in seguito.

Tutto era pronto per l’arrivo del signor Norbert, il quale, verso le undici di sera, in gran segreto, fu condotto dalla stessa signora Cole nella sua camera da letto, dove stavo giacendo nuda e agitata, se non per la paura di una vera vergine, almeno per quella di una dissimulatrice, che tuttavia mi dava un’aria di confusione e imbarazzo degna del pudore virginale, ed era certamente difficile da distinguere, specie davanti allo sguardo parziale del mio amante. Lo chiamerò così perché ritengo che il termine “babbeo” sia troppo crudele per definire gli uomini e la loro debolezza nei nostri confronti.

La signora mi venne vicino sussurrandomi qualcosa all’orecchio, come fanno le madri la sera delle nozze con le figlie che per la prima volta si trovano sole con un uomo. Poi se ne andò e restammo soli. Senza nemmeno spogliarsi, il mio aspirante amante si gettò su di me, pieno di bramosia, tentando di abbracciarmi. Io mi nascosi sotto il lenzuolo, lottando per difendermi con tutte le mie forze. La cosa dovette stancarlo, non so; comunque, decise di venire a letto anche lui, pensando forse che così gli sarebbe stato più facile impadronirsi di me. E cominciò a svestirsi.

Mi accorsi subito che non aveva per nulla il fisico adatto per attentare alla virtù di una vergine, e l’aspetto malandato lo faceva sembrare più un invalido costretto ad adempiere a quel compito che un volontario.

 Leave a Reply

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

(required)

(required)

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.